mercoledì 2 settembre 2009

Un dossier nascosto sui dati dell'inquinamento: a parlare è Tommaso Sodano

Napoli, 28 agosto 2009 . “Le autorità tacciono su un dossier del Commissariato per le Bonifiche riguardante il litorale domizio: nell'acqua presenti quantità di metalli pesanti anche 45 volte superiori alla media. Non posso che esprimere grande preoccupazione per l'insabbiamento del dossier sul litorale domizio” così Tommaso Sodano, consigliere provinciale del Prc ed ex presidente della Commissione Ambiente del Senato, commenta l'inchiesta, apparsa oggi su “L'Espresso”, riguardante il territorio di 22 chilometri quadrati, che rientra nel sito di interesse nazionale della costa flegrea e dell'agro-aversano.

“Da febbraio giace nei cassetti del Ministero e della Regione un'indagine condotta dal Commissariato per le bonifiche sulla zona dei laghetti di Castel Volturno: il velo steso su tale vicenda preoccupa anche alla luce della drammatica situazione delle coste campane. Il problema - continua Sodano – non riguarda solo la vocazione turistica della zona (che dista meno di 500 m dal mare) e quindi la balneabilità della costa, ma soprattutto l'agricoltura: nella falda acquifera che contribuisce ad irrigare i terreni sono state riscontrate percentuali 40 volte superiori alla media di idrocarburi, 13 volte di cromo e 45 volte di piombo. Urge una bonifica del territorio ed una pianificazione degli interventi da attuare in un'area dove la camorra ha potuto creare uno scenario allarmante, costruendo discariche abusive e sversando nelle cave, a ridosso degli specchi d'acqua. Parlare di rilancio del litorale domizio in queste condizioni sembra una vera e propria contraddizione in termini: a due passi dai moderni resort e dai campi di golf, l'acqua avvelena i campi e la salute dei cittadini”.

“Non si può più tacere - conclude Tommaso Sodano – gli enti preposti e le autorità hanno il dovere di rendere pubblico tale dossier che va analizzato insieme ai dati provenienti dall'Arpac, che sono già di per sé allarmanti. Le percentuali di metalli pesanti presenti nell'acqua mettono in pericolo la salute dei cittadini. In questi sei mesi la vicenda si sarebbe dovuta affrontare; questo silenzio delle istituzioni non fa altro che creare ulteriore e giustificato allarmismo”.

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