lunedì 9 novembre 2009

TANTE, TROPPE DISCARICHE ABUSIVE NELL'AGRO AVERSANO. IL WWF RICHIEDE UN NUOVO FORTE IMPEGNO AI SINDACI PER I CONTROLLI AMBIENTALI

Il WWF è costretto a ritornare ancora a denunciare uno stato di INQUINAMENTO ECCEZIONALE di tutto il territorio dell'agro aversano, che va da Villa Literno ad Orta di Atella, includendo anche il territorio di Giugliano e dell'area a nord di Napoli, perchè l'inquinamento non ha confini geografici.In tutti questi comuni - commenta Alessandro Gatto, referente del settore rifiuti ed inquinamento del WWF Campania -si pratica smaltimento abusivo di rifiuti solidi urbani ordinari e rifiuti speciali e pericolosi, molto spesso attraverso incenerimento degli stessi in aperta campagna. Ultima zona di nuovo inquinata anche da tantissime lastre in eternit (il pericolosissimo e cancerogeno amianto) è a confine tra i comuni di S. Marcellino e Casapesenna. Ma questo è solo un esempio, perchè queste discariche abusive sono tantissime e sparse un po' ovunque nelle periferie e nelle campagne dell'agro aversano. Anche se i comuni di tanto in tanto provano a bonificare o a chiedere la bonifica dei siti inquinati, a causa di mancanza di controllo capillare del territorio, le microdiscariche abusive si riformano dopo poco tempo. Si chiede fortemente - dichiara Francesco Autiero, Presidente del WWF agro aversano-Napoli nord e lit. domizio - un impegno politico concreto e tangibile di tutti i Sindaci dei comuni dell'agro aversano affinchè si proceda sull'implementazione dei controlli ambientali da parte delle forze dell'ordine e di pubblica sicurezza. PERCHE' STIAMO PARLANDO PROPRIO DI PUBBLICA SICUREZZA!!!! Non dimentichiamo mai che la salvaguardia dell'ambiente significa salvaguardia della salute pubblica.
Fotografie di proprietà del circolo WWf Agro aversano - Napoli Nord - litorale Domitio

domenica 11 ottobre 2009

TERRENI INQUINATI TRA NAPOLI E CASERTA? IL WWF RILANCIA LA PROPOSTA DELLA CONVERSIONE ALLE COLTIVAZIONI "NO FOOD".

Dopo la scoperta dei peschi sui terreni inquinati dai rifiuti tossici a Giugliano in Campania cos'altro dobbiamo scoprire prima di correre davvero ai ripari ???
E' assurdo che si continui a coltivare sui terreni inquinati dallo sversamento dei rifiuti pericolosi a Giugliano in Campania e nell'agro aversano - commenta Ornella Capezzuto, Presidente del WWF Campania - , ricchi di metalli pesanti, idrocarburi, diossine, furani e tante altre sostanze molto pericolose per la salute dell'essere umano e dell'ambiente.
Il WWF rilancia la proposta del NO FOOD !!!
In altre parole, per favorire anche un inizio di bonifica dei suoli inquinati, si potrebbero convertire le coltivazioni di questi territori, non più destinate all'alimentazione umana ma con destinazione diversa, garantendo, al contempo, lo sviluppo agricolo ed economico.
Tanto per fare qualche esempio: è ben noto alla comunità scientifica - aggiunge Alessandro Gatto, biologo e referente volontario del settore rifiuti del WWF Campania - il meccanismo della FITOESTRAZIONE, attraverso l'utilizzo di specie botaniche adatte a questo scopo. L'elenco delle piante da utilizzare sarebbe davvero molto lungo, ci limitiamo, in questa sede, a citare l'impiego della colza per la produzione di biomasse o biodisel, dei girasole per lo stesso utilizzo, del mais per la produzione di plastica biodegradabile, di pioppi (il territorio è adattissimo per questa specie botanica) per l'utilizzo del legno in vari impieghi industriali e poi ancora il lino, la canapa, il cotone e via dicendo. In questo modo si potrebbe riuscire ad ottenere un inizio di bonifica (l'estrazione completa di tutti gli inquinanti immessi nel territorio dell'aversano e del giuglianese sarà davvero dificile attuarla ma in questo modo si potrebbe davvero fare due cose utili: continuità allo sviluppo agricolo e parziale bonifica a costi davvero contenuti).
Ovviamente tale proposta deve essere concretamente supportata dalle associazioni di categoria del mondo agricolo. In passato qualche sigla del mondo agricolo ha anche appoggiato l'idea e pare che qualche timido tentativo sperimentale di coltivazioni no food siano anche state effettuate. Ora si chiede che tutti i siti già caratterizzati come inquinati e quindi pericolosi per le coltivazioni destinate all'alimentazione umana vengano rapidamente convertiti in coltivazioni cosiddette "NO FOOD". Il tutto, ovviamente, sotto lo strettissimo controllo di organi statali che possano scongiurare speculazioni di ogni tipo e lasciando che siano interessati solo ed esclusivamente i territori realmente inquinati e già "caratterizzati" sotto il profilo tecnico-scientifico da avviare a bonifica.
Che dalle parole si passi ai fatti ed anche in fretta perchè sono passati troppi anni da quando si è scoperto il fenomeno dell'inquinamento da rifiuti tossici di questa particolare area della Campania e non si è mai attuato un serio e completo piano di bonifica del territorio.

Per info: Dott. Alessandro Gatto; ebgat@tin.it;

sabato 3 ottobre 2009

Medici per l'Ambiente sull'emergenza rifiuti in Campania: PRIMA LA SALUTE AMBIENTALE e poi... "gli AFFARI"

Regna il CAOS nelle DECISIONI AMMINISTRATIVE in tema di smaltimento dei RIFIUTI. A parlare è il dottor Gaetano Rivezzi, vice presidente dell'Associazione Medici per l'Ambiente per il Sud Italia (nella foto a fianco)

ll coordinamento Regionale della Campania dei Medici per l’Ambiente è sconcertato per i meccanismi perversi che vengono attuati in tema di smaltimento dei rifiuti, senza che sia possibile un controllo da parte dei cittadini campani di ciò che viene deciso nelle alte sfere per la legge che proibisce di protestare contro la messa a regime di insediamenti considerati ‘ad alto impatto ambientale’. Si giudica, per esempio, molto pericoloso per la salute pubblica il tentativo della NGP Srl (ex Montefibre SpA) di insediare un’industria insalubre di I Classe per lo smaltimento di rifiuti altamente tossici in località Pantano ad Acerra (NA) in luogo di un semplice depuratore, a due passi dall’inceneritore e in un territorio già dichiarato devastato dalla diossina dal Governo nel 2007. E si giudica irresponsabile, altresì, la proposta di insediare un impianto industriale per lo smaltimento di TUTTO il percolato della CAMPANIA a San Tammaro (CE), una struttura che prevediamo ultrapuzzolente per un raggio di 10 Km senza garanzie certe di un basso impatto ambientale (attualmente il percolato viene smaltito in piccoli impianti o, su portata più vasta, in un sito in Calabria, mentre c'è il grave problema dello smaltimento dell' UMIDO che VIENE PORTATO addirittura in SICILIA).

Tutto questo presuppone un COSTO ABNORME !!!

Si invitano, pertanto, le amministrazioni comunali e gli Enti preposti al controllo e alla sorveglianza per la tutela della salute pubblica di valutare attentamente l’opportunità di impedire che impianti siffatti vengano aperti in questi territori (dove da anni SI VIVE MALISSIMO e sono molto elevate le percentuali di patologia tumorale ed endocrina e per incidenza di malformazioni congenite nella popolazione residente) e favorire occasioni di sviluppo ‘ecosostenibili’ mediante l’insediamento di industrie che trasformano, per esempio, i rifiuti indifferenziati in materiali per l’edilizia, ad impatto ambientale zero e possono fin da subito soddisfare l’occupazione di quelle unità (circa 400 operai) che la NGP ha minacciato di licenziare. Una domanda precisa in merito al compostaggio ‘forzato’ fuori regione è: E' STATO COSTRUITO ALMENO UNO (diciamo 1 !!!!) IMPIANTO PER LO SMALTIMENTO DELL' UMIDO ?? Perchè NO ?

L’ISDE fa notare che se non si avviano a compimento i siti di compostaggio regionali questa sarà una piaga continua che continuerà ad operare un cospicuo stillicio delle casse pubbliche, con notevoli ripercussioni sul sistema erariale legato all’aumentoTarsu. In merito a questo problema, riteniamo che il rischio di una nuova ’emergenza rifiuti’ architettata ad arte dalle autorità per aprire gli altri tre inceneritori di Rsu è dietro l’angolo e aumenterà l’impatto ambientale (e di conseguenza quello sulla salute) di entrambe le province di Napoli e Caserta. L' opinione pubblica Italiana ed Estera tornerà ad accusare i CITTADINI della CAMPANIA ( Colpevoli o Vittime?) negando il DIRITTO di ognuno di noi ad avere un AMBIENTE SALUBRE.

Caserta 02/10/2009

venerdì 11 settembre 2009

Crimini contro l'umanità: storie di vita ordinaria in terra di Camorra


Giovedi 10 Settembre. Oggi passando per Carinaro, un piccolo pese confinante col mio, mi sono imbattuto in questa scena. La colonna di fumo, dapprima nera e poi bianca, poi di nuovo nera (è quello che accade ogni qual volta prendon fuoco degli arbusti ai lati delle strade o nelle campagne, dal momento che le strade e le campagne del nostro territorio rappresentano una sorta di discariche a cielo aperto ove viene sversato di tutto, senza farla tragica), era ben visibile anche da Gricignano. La cosa che più di tutte mi è sembrata strana (nonostante tutto mi rimane ancora la voglia di indignarmi) è stato il fatto che i ragazzini continuassero a giocare a pallone nonostante l'aria fosse impregnata dell'acre puzza provocata dalla plastica che brucia. D'altronde, mi sono detto, avranno pure il diritto di spendere come vogliono questi ultimi pomeriggi prima dell'inizio della scuola. Il campo di pallone in questione, con dei tubi di ferro malconci a fare da porta, si trova proprio a ridosso dell'edificio che ospita il comune del paese. Mi viene da pensare a quale forma di sicurezza possa avere un campo del genere, con i pali delle porte che a stento stanno in piedi, ma scaccio subito dalla testa il pensiero maligno (sono il solito comunista!!) e mi soffermo a pensare ad un altro aspetto della faccenda: quali e quanti danni subisce la psiche di un bambino nel vedere scenari del genere, costretto com'è ad osservare tutti i santi giorni della sua preziosissima vita cose brutte, cose che hanno solo ed unicamente i contorni, quando va bene, di una bellezza svilita, deturpata, stuprata. E allora mi viene da pensare che noi adulti commettiamo continuamente crimini contro l'umanità, contro l'umanità di questi piccoli che, senza averne colpa, non avranno mai la possibilità di scegliere, perchè il loro futuro glielo stiamo distruggendo noi!

Vanno a fuoco gli stabilimenti della Cubex srl di Maddaloni: è disastro ambientale

Domenica 6 settembre 2009. Le fotografie le ho scattate a partire dalle 17.00 del pomeriggio circa, dopo aver intravisto l'enorme nube avvolgere il cielo di Aversa.




Colore testo
articolo tratto da Caserta C'è


CASERTA - Incendio all'Interporto Sud Europa, brucia di nuovo l'area di Cubex / Ecorec. Sul posto vigili del fuoco e forze dell'ordine. Dopo le scorie che recentemente già presero fuoco dolosamente, avvelenando l'aria per giorni, fino al capoluogo (l'incendio interessò il 12 maggio scorso centinaia di pneumatici), poco fa un altro attentato incendiario nell'area posta sotto sequestro dalla magistratura sammaritana, nel comparto ove erano stoccati i rifiuti chimici.
Le fiamme divampano alte, il fumo è già visibile dalla città di Caserta. Finora nessuna comunicazione ufficiale delle autorità, né un atto di allerta della popolazione interessata e residente nelle aree adiacenti all'Interporto.

Sicuramente la Procura aveva incaricato l'Interporto della custodia giudiziale dell'area con una postazione fissa. Una circostanza da verificare, per accertare come il controllo fosse effettivamente assicurato, viste le forti questioni sindacali in atto, conseguenti alla riduzione dell'attività lavorativa dei vigilantes armati in servizio nell'area del Gruppo Barletta.

mercoledì 2 settembre 2009

Un dossier nascosto sui dati dell'inquinamento: a parlare è Tommaso Sodano

Napoli, 28 agosto 2009 . “Le autorità tacciono su un dossier del Commissariato per le Bonifiche riguardante il litorale domizio: nell'acqua presenti quantità di metalli pesanti anche 45 volte superiori alla media. Non posso che esprimere grande preoccupazione per l'insabbiamento del dossier sul litorale domizio” così Tommaso Sodano, consigliere provinciale del Prc ed ex presidente della Commissione Ambiente del Senato, commenta l'inchiesta, apparsa oggi su “L'Espresso”, riguardante il territorio di 22 chilometri quadrati, che rientra nel sito di interesse nazionale della costa flegrea e dell'agro-aversano.

“Da febbraio giace nei cassetti del Ministero e della Regione un'indagine condotta dal Commissariato per le bonifiche sulla zona dei laghetti di Castel Volturno: il velo steso su tale vicenda preoccupa anche alla luce della drammatica situazione delle coste campane. Il problema - continua Sodano – non riguarda solo la vocazione turistica della zona (che dista meno di 500 m dal mare) e quindi la balneabilità della costa, ma soprattutto l'agricoltura: nella falda acquifera che contribuisce ad irrigare i terreni sono state riscontrate percentuali 40 volte superiori alla media di idrocarburi, 13 volte di cromo e 45 volte di piombo. Urge una bonifica del territorio ed una pianificazione degli interventi da attuare in un'area dove la camorra ha potuto creare uno scenario allarmante, costruendo discariche abusive e sversando nelle cave, a ridosso degli specchi d'acqua. Parlare di rilancio del litorale domizio in queste condizioni sembra una vera e propria contraddizione in termini: a due passi dai moderni resort e dai campi di golf, l'acqua avvelena i campi e la salute dei cittadini”.

“Non si può più tacere - conclude Tommaso Sodano – gli enti preposti e le autorità hanno il dovere di rendere pubblico tale dossier che va analizzato insieme ai dati provenienti dall'Arpac, che sono già di per sé allarmanti. Le percentuali di metalli pesanti presenti nell'acqua mettono in pericolo la salute dei cittadini. In questi sei mesi la vicenda si sarebbe dovuta affrontare; questo silenzio delle istituzioni non fa altro che creare ulteriore e giustificato allarmismo”.

giovedì 13 agosto 2009

Come on trash, light my fire!

Mercoledi 12 Agosto 2009. Sono le ore 19.00 circa quando dal centro di Gricignano si intravedono sbuffi di fumo nero aprirsi un varco nel cielo del tramonto. Mi dirigo sul posto, in direzione della fumeta, quasi certo della destinazione che immagnio sia la tristemente nota località depuratori di Succivo. Ho sgarrato di qualche decina di metri. Ci troviamo su territorio di Gricignano, a dieci metri di distanza circa dalla rete elettrificata che protegge gli americani dell'Us Navy dai pericoli del mondo esterno. Il rogo è stato appiccato lungo il ciglio del canalone fognario di via Boscariello che va a gettarsi nel canal grande dei Regi Lagni. Il canale fognario è ricoperto di vegetazione tutto il periodo dell'anno, l'umidità del posto rende possibile tutto ciò. Non vi erano sterpaglie o arbusti secchi che avrebbero potuto prender facilmente fuoco per un mozzicone di sigaretta gettato da un'auto in corsa. Poco probabile. Di sicuro c'è stata la mano di qualcuno dietro. Il solito ignoto. Fatto sta che lungo il ciglio hanno arso oltre ai soliti e immancabili rifiuti urbani anche rifiuti plastici di indubbia natura, probabilmente pneumatici, vista la consistenza delle fiamme.


lunedì 10 agosto 2009

Bonifiche e questione territoriale: Peppe Messina interviene nel merito

Riceviamo e pubblichiamo.

Il professor Ortolani, con lucida e impietosa analisi, riguardo all’accordo operativo tra Comune di Caserta e Ministero dell’Ambiente concernente gli interventi di bonifica e ripristino ambientale per le aree di discarica, stoccaggio e trasferenza esistenti in località Lo Uttaro (che prevede l’erogazione di 10 milioni di euro in quattro anni), ci spiega cos’è una bonifica e cosa si dovrebbe fare effettivamente per recuperare quel territorio così profondamente segnato dagli inquinamenti. In particolare ci ricorda che lui, così come chi scrive, ha più volte denunciato che non possono essere usate le cave a fossa in rocce permeabili che ospitano la falda idrica perché non si può garantire l’isolamento alla base e lateralmente dei rifiuti per oltre 15-20 anni e lo scienziato napoletano ribadisce che :Aggiungi immagine

1) non ci potrà essere bonifica se non si cancella dalle scelte governative la realizzazione della discarica Mastroianni che si trova attaccata a Lo Uttaro;

2) “mentre è semplice rimuovere i rifiuti, allora accumulati sulla superficie del suolo, e portarli in una discarica che dia la sicurezza ambientale di non inquinamento, non è possibile “bonificare” la discarica di Lo Uttaro scavata a fossa con la base che sfiora la falda (si e no due tre metri) che era già inquinata dai rifiuti come accertato dalla Magistratura”;

3) E’ assolutamente impossibile isolare i rifiuti dello spessore di oltre 24 metri in maniera efficace e duratura. “Non si può intervenire alla base dei 24 metri di rifiuti per cui il percolato continuerà a disperdersi nel sottosuolo e nella falda che defluisce verso il confinante Comune di San Nicola La Strada”;

4) “Non è possibile eliminare l’inquinamento della falda in maniera efficace e verificabile nonché duratura, a meno che non si spostino gli 8 piani di rifiuti che colmano le fosse. Si può contenere ed eliminare l’inquinamento atmosferico;

4) occorre essere chiari e onesti intellettualmente: “la bonifica dei siti inquinati è necessaria ma non può rappresentare una nuova fonte di facili guadagni realizzando interventi che non servono a restaurare l’ambiente e ad eliminare i focolai di inquinamento;

5) “per quanto riguarda la falda deve essere eseguita una accurata e verificabile indagine di idrogeologia tridimensionale con la caratterizzazione delle acque stabilendo esattamente la distribuzione verticale e laterale dell’inquinamento e le sue cause al fine di definire un piano di tutela ambientale e della salute dei cittadini. Anche se la fonte dell’inquinamento si trova nel Comune di Caserta, gli inquinanti si diffondono nel sottosuolo nei territori comunali circostanti: definita l’area danneggiata vanno messi a punto gli interventi che possono anche non essere attribuiti al solo comune dove è ubicato il sito”;

6) ogni progetto deve essere valutato interdisciplinarmente da tecnici super partes di fiducia dei cittadini in modo da definire quali saranno i reali benefici che discenderanno dalla esecuzione delle opere;

7) I fondi devono servire solo ad eliminare e contenere l’inquinamento; nessuna forma di compensazione per il territorio circostante non danneggiato da interventi privati e pubblici illegali secondo le leggi dell’ambiente”.

Il professor Ortolani ci ricorda, infine che la situazione di Lo Uttaro è pressoché identica nelle altre aree dove sono state allocate discariche, o siti di stoccaggio o siti di trasferenza, ecc. a cominciare da quelli a San Tammaro, a Santa Maria La Fossa, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni, nel casertano, ecc.

Le somme che erano state “promesse” come ristoro hanno subìto nel tempo pesanti ridimensionamenti. L’Accordo quadro prevedeva inizialmente misure di compensazione per il capoluogo e per tutti i comuni che hanno accettato di ospitare discariche o altri “impianti” connessi alla cosiddetta emergenza rifiuti per 526 milioni di euro, tagliati poi dal Governo Berlusconi, in sede di Accordo operativo, a 282 milioni di euro. Il sindaco di Caserta, ing. Petteruti dichiara che “Se da un lato possiamo dichiararci soddisfatti perché si dà finalmente il via ad un’azione non più rinviabile di bonifica e di riqualificazione ambientale in un’area critica, dall’altro non possiamo non lamentare che questo Governo continua a disattendere gli impegni assunti. Per il Comune di Caserta erano stati stanziati inizialmente 18 milioni di euro da impegnarsi in opere pubbliche come compensazione per il danno ambientale. Ora quei 18 milioni sono letteralmente spariti: rimangono solo i dieci milioni che probabilmente non basteranno neanche per la bonifica completa di Lo Uttaro e delle aree attigue, inizialmente prevista a carico del Ministero”. Per il sindaco di Caserta, così come per gli altri amministratori di questo territorio, di destra o di sinistra, non fa differenza, l’”affaire” rifiuti passava non da una questione territoriale ma da una questione finanziaria legata ai cosiddetti compensi per danno ambientale.

Poco è importato al governo Berlusconi, al suo sodale Bertolaso, così come ai rappresentanti degli enti locali di Terra di Lavoro, aver consentito, senza colpo ferire se non quello di alzare il prezzo delle compensazioni che, comunque non arrivano, di allocare discariche, siti di stoccaggio, trasferenza, ecoballe e chi più ne ha più ne metta, in piena conurbazione fra policlinici, alberghi, uffici pubblici e residenze private o nelle aree agricole più fertili e produttive del pianeta (San Tammaro, Santa Maria La Fossa, Pastorano, Villa Literno, Marcianise, ecc., la cosiddetta Campania Felix). Tali territori, si ricorda, erano protetti da una legislazione comunitaria (violata dal governo) attraverso i marchi DOP, IGP, IGT, ecc.

Vale la pena ricordare che in provincia di Caserta esiste una superficie agraria utilizzata (SAU) di 107.000 ettari pari al 40,69% della sup. territoriale. Media reg. 43,27%) dove operano oltre 40.000 aziende agricole con un’estensione media aziendale di Ha 2,67 (Media reg. 3,6. Italia 7,4).

Nel territorio di Terra di Lavoro si producono:

· 17 Vini di cui 5 DOC e vari IGT

· Mozzarella di bufala campana DOP

· Mela Annurca Campana IGT

· Castagna del vulcano di Roccamonfina

· Formaggio Caso Peruto (esiste da oltre 2500 anni)

· Formaggio Conciato Romano (si produce da oltre 2000 anni)

· n. 2 olii extravergine di oliva con marchio IGT

· n. 3 marchi famosi a livello mondiale per la produzione di acque minerali

La provincia di Caserta è fra le prime in Italia per la produzione di ciliegie, fragole e nettarine. Il patrimonio bufalino è costituito da oltre 160.000 capi pari a quasi il 50% del patrimonio nazionale mentre la mozzarella prodotta ogni giorno è circa 108.000 kg è pari al 25% della produzione nazionale. Il patrimonio bovino è pari a oltre 25.000 capi. Il nostro futuro è legato dunque all’agricoltura, alla filiera agro industriale, all’ambiente e al territorio. In qualche modo “condannati” alla qualità.

La questione del come si dovrebbe fare la bonifica, quindi, si sposa invitabilmente sul dove sono state fatte tali scelte. In un paese normale le aree appena indicate sarebbero state come minimo recintate, superprotette, poiché lì c’è la dispensa del nostro presente e le risposte al nostro futuro e dove si realizza la ricchezza di questa provincia. Ma la questione dell’agricoltura e del territorio della provincia di Caserta non stanno nell’agenda dei politici e di nessuna forza interessata. Politici interessati solamente ai consensi acritici di un popolo che aspetta ancora un “Salvatore” senza capire che la causa del nostro disastro o della nostra salvezza sono rappresentati da noi stessi.

Se le cose stanno così, la domanda da porsi è: “Dove stiamo andando? Qual è l’idea di sviluppo che la politica ha di questo territorio?”.

Mi viene di ricordare, a questo punto, un antico adagio indiano che dice:Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”.

Giuseppe Messina

domenica 9 agosto 2009

Auto bruciate, il fenomeno si intensifica sul territorio di Gricignano e Teverola

Venerdi 10 Agosto 2009. Alcuni lettori di questo blog mi hanno segnalato l'esistenza di una discarica a cielo aperto di auto bruciate e/o abbandonate con pezzi smontati e mancanti. E' evidente che trattasi di auto rubate e successivamente abbandonate sul posto da criminali che non avendo ricevuto un compenso dai proprietari (il cosiddetto cavallo di ritorno) non hanno esitato ad abbandonare le auto e a dargli fuoco, non potrebbe spiegarsi diversamente il fenomeno: un ladro, anche il più sciocco, non ruberebbe una Fiat Punto quasi nuova (come nel caso della foto) per poi smontarsene solo le portiere. La località in questione insiste in un angolo di territorio raggiungibile grazie ad un arteria campestre che si imbocca nei pressi del Polo Tessile e che una volta percorsa termina alle spalle della centrale elettrica di Teverola. Mi sono fatto accompagnare sul posto sostenendo di avere la necessità di documentare fotograficamente la situazione. Lo scenario è impressionante: carcasse di auto, alcune delle quali bruciate, si aternano a cumuli di rifiuti ingombranti e lastre di eternit contenente amianto e segnano il passo lungo tutta l'arterria che percorriamo. Ci fermiamo. Siamo a una 15 di metri di distanza dalla centrale elettrica insistente sul territorio comunale di Teverola. E' evidente il fenomeno interessa sia un'area che ricade in parte sul territorio di Teverola e un'altra (la gran parte) sul territorio di Gricignano. I miei accompagnatori mi riferiscono che gran parte delle auto incendiate erano intatte solo pochi giorni prima, con portiere divelte e pezzi smontati ad arte, con molta probabilità per essere rivenduti sul mercato nero. Prima di intraprendere la strada in questione, però, ci siamo imbattuti in un'auto bruciata di sicuro il giorno precedente, proprio sul bordo laterale della trafficatissima strada provinciale che separa il Polo Calzaturiero dal Polo Tessile.






Quest'ultima foto l'ho fatta a poche decine di metri di distanza dalla strada sopra citata. Qui so con certezza che trattasi di territorio appartenente al comune di Gricignano. Un'auto ribaltata e bruciata che, a quanto riferitomi, pochi giorni prima era intatta. Sullo sfondo un insediamento di Rom, da diversi mesi stanziatisi su di un appezzamento di terreno di un privato cittadino.

lunedì 3 agosto 2009

ALLARME INCENERITORE DI ACERRA, SODANO: ‘SITUAZIONE GRAVISSIMA’

Il responsabile nazionale all’ambiente del Prc afferma: "Negli ultimi 7 giorni si sono superati i limiti 5 volte..e siamo a 50! La Procura cosa aspetta?".

A 128 giorni esatti dall’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra il valore delle PM10 (Il Decreto ministeriale n°60 del 02/04/2002 recita che “Il valore giornaliero di 50 µg/m3 non può essere superato più di 35 volte nell’arco dell’anno solare” ) è stato superato nell’area della zona industriale di Acerra di ben 50 volte, e per diversi giorni è stato molto prossimo alla soglia dei 50 e in alcuni giorni sulle tabelle c’è un N.D.(non disponibile) Ieri, giovedì 30 luglio è arrivato a 117,2 µg/m3.!

Non ho piu’ parole per evidenziare una situazione gravissima! C’è una legge che va applicata e chi non lo fa si rende corresponsabile del disatro ambientale che si sta producendo con gravi conseguenze per la salute delle persone. Una settimana fa chiedevo l’intervento della Procura ( a cui mi sono rivolto con una denuncia il 1° giugno 2009) per porre sotto sequestro quegli impianti che stanno avvelenando un territorio, oggi lo ripeto con forza in considerazione del continuo e incontrollato sforamento dei valori di emissione.

E continuiamo a parlare solo di tre centraline su un territorio vasto e ci stiamo occupando solo delle Pm10, ma quali sono i valori delle diossine?? Abbiamo diritto a delle risposte chiare. Sull’altare del profitto dell’Impregilo, prima, e della A2A , oggi, non si può sacrificare un territorio!

fonte: ilmediano.it

sabato 1 agosto 2009

Auto date alle fiamme: è il fenomeno dell'ultima ora che interessa le campagne di Succivo e Orta di Atella

Sabato 1 Agosto 2009. Mi trovo a girare, accompagnato da due colleghi giornalisti, per le campagne di Succivo, Marcianise, Gricignano e Orta di Atella con l'intento di mostrare lo stato di degrado in cui versa questa infelice porzione di quello che un tempo fu il cuore della Campania Felix. I roghi e l'amianto sono gli argomenti che tengo a sottolineare con maggiore enfasi, in quanto sono la causa diretta delle malattie tumorali e da intossicazione da diossine. Qua e là, nella strada campestre che da località "Depuratori" conduce a "Torre Palomba" (Succivo), cumuli di rifiuti speciali e tossici fumanti, reduci da roghi appiccati nei giorni precedenti. Se fosssimo venuti un paio d'ore prima, dico rivolto ai miei "ospiti", avremmo visto un fungo di fumo nero sprigionantesi da un rogo (probabilmente di pneumatici) che ho intravisto poco più in là, a Marcianise. Quasi mi dispiace non far assaporare la visione di un "bel rogo" ai miei amici. Ma la Dea fortuna deve avermi letto nel pensiero quando, come d'incanto, un bel fungo di nero fumo inizia a stagliarsi alto nell'azzurrissimo cielo di questa bellissima giornata di Agosto. Il fuoco è, in linea d'area, a poche decine di metri di distanza, lo raggiungiamo in fretta attraversando località Astragata (comune di Succivo). Trattasi di un'auto incendiata (nelle foto). Appurato il fatto abbiamo segnalato l'accaduto agli uomini del 115 che nel giro di un quarto d'ora sono arrivati. La località in questione appartiene, con molta probabilità, al comune di Orta di Atella, ma il fenomeno, nuovissimo per questa porzione di territorio, interessa anche il comune di Succivo e Gricignano (vedi post precedenti). Da Casaluce, comune maggiormente interessato agli incendi di auto, ci si sposta anche qui, in particolare Succivo e Orta, segno inequivocabile che gli ecocriminali hanno appurato l'assoluta mancanza di controllo del territorio da parte delle istituzioni. Ancora una volta il crimine vince. Lo stato è in vacanza, speriamo che torni presto!









Sulla strada di ritorno, a meno di 500 m dall'incendio dell'auto, riscontro un avvenuto incendio (forse la notte precedente) del grosso cumulo di rifiuti ingombranti e di amianto che si trova nella oramai nota località "Depuratori" di Succivo. Anche oggi, come al solito, la località è colma di gente intenta a fare jogging.

venerdì 31 luglio 2009

Uno stato efficiente praticherebbe una pena capitale meno costosa!

Succivo. Mercoledi 29 Luglio. Nessuno riesce a rendersi conto dell'immane catastrofe che si sta perpetrando ai danni della nostra salute e in generale di tutto il nostro territorio. Scene come queste si possono vedere ogni giorno in ogni angolo della provincia sud di Caserta e quella nord di Napoli. Trattasi di una vasta fetta di territorio campano che parte dalle pendici vesuvio (ad est) fino a raggiungere il litorale domitio-flegreo. Un fenomeno, quello dei roghi, divenuto costume. Ad aggravare la situazione la totale mancanza di forme di controllo da parte degli organismi dello Stato. Ci troviamo all'interno di una camera a gas che ci sta uccidendo, ma molto lentamente. Se lo stato ha deciso di ucciderci lo faccia in un modo più pratico, istituisca una legge marziale e ci mandi al patibolo! Ne trarrebbero giovamento anche le finanze dello stato, col conseguente risparmio per la sanità, costretta a spendere ingenti capitali per curarci dai tumori e neoplasie varie che sempre più frequentemente affliggono cittadini sempre più giovani. Le foto di sotto le ho scattate mercoledi scorso, alle ore 20.00, a Succivo, nella ormai conosciutissima arteria stradale campestre che collega i due siti "Depuratori-Torre Palomba". L'incendio l'ho intravisto alle 17.30 circa d'all'Asse di Supporto, di ritorno da Napoli. Giunto sul posto ho allertato il comando dei vigili del fuoco di Caserta (passatomi dal centralino d Napoli) e gli ho dato istruzioni circa la particolare pericolosità dell'incendio in quanto trattavasi di un rogo di un cumulo di amianto precedentemente messo in sicurezza dallArpac. Mentre mi scervellavo a far capire della particolare urgenza dell'intervento mi passavano accanto decine e decine di maratoneti che non potendo fare altro si portavano le magliette al volto per evitare di inalare i miasmi tossici che esalavano dal rogo, anzi "dai" roghi. Qualche corridore mi segnalava che più in avanti ne erano stati appiccati altri due. Attaccato il telefono ho rivolte le mie solite preghierine ai santi laici: speriamo che questa volta intervengano! Sono andato via promettendomi di ritornare sul tardi a constatare la situazione e soprattutto a "fotografare". Ore 20.00, lo spettacolo è quello che si vede nelle foto. Richiamo i vigili, come al solito, solito centralino di Napoli. Mi passano Caserta. Come al solito dopo la risposta cade la linea. Continuo, riprovo, di nuovo il centralino di Napoli: le linee sono occupate, provate a chiamare al numero diretto di Caserta che è lo 0823 46 66 66. Controllo il credito sul cell, posso chiamare e chiamo. Al telefono mi sento ripetere sempre la solita storia: tutte le autobotti sono impegnate, ci dia l'indirizzo che interverremo al più presto... Insomma, avere un intervento dei vigili del fuoco dalle nostre parti è un terno al lotto!
Dopo avere indugiato sul posto una mezz'orettta mi metto in auto e torno sulla mia strada, incerta come non mai. L'autoradio canta una canzone di Rino Gaetano: [...] è una ruota che gira, che gira..gira, gira e se ne va...ma ritorna e dopo parte...gira, gira e se ne va [...]





lunedì 20 luglio 2009

"A" come amianto, "S" come Succivo

Ma si potrebbe anche leggere “A” come Amministrazione ed “S” come Scellerata. E non parlo della giunta di Bassolino ma di quella di Succivo. Spiego. Oggi ho assistito a delle scene raccapriccianti: centinaia di persone, con tuta e scarpette ginniche, passeggiavano o correvano all'ombra di grossi nuvoloni di fumo nero sprigionato da un paio di roghi di rifiuti, come se nulla fosse. Il tratto stradale che da località Depuratori conduce alla località Torre Palomba è ancora meta di cittadini intenti a fare, specie nei pomeriggi della bella stagione, jogging, allenamento e passeggiate in bicicletta con tanto di bambini a seguito. Comprensibile la voglia di natura, di evadere dall'inquietante routine dei nostri centri abitati, di trascorrere qualche piacevole ora fuori porta, specie dopo una giornata intera passata a lavorare. Inspiegabile invece è la scelta di una strada, divenuta meta di un numero sempre più crescente di cittadini, come quella che costeggia il canalone dei depuratori, disseminata com’è del pericolosissimo amianto, che tra tutti i rifiuti tossici è l’unico del quale è accertata la cancerogenità. Tutto ciò avviene ogni santo giorno. E’ così difficile impedire che tutto ciò avvenga? Bisogna per forza passare per delle lungaggini burocratiche per poter, in un modo o nell’altro, redarguire i cittadini dal non frequentare quei luoghi? Chi è che in ultima istanza è responsabile della salute dei cittadini? Il Sindaco, come ben si sa! E allora, signor Sindaco? Si possono trovare mille modi per avvisare la cittadinanza che esistono dei posti dove andarci con frequenza può essere dannoso per la propria salute (prima di arrivare ad inchiodare alle proprie responsabilità le istituzioni preposte, come spesso ci si accanisce a sostenere nei bei salotti). Perché non lo si fa? Al di là delle forme e delle sostanze (sempre più tossiche oramai) la situazione delle campagne di Succivo resta tragica. Oggettivamente parlando si è “toccato il fondo”. Mi appello al buon senso degli amministratori di Succivo affinché prendano atto della grave situazione che si è venuta a creare negli ultimi anni nelle suddette località ed espletino opportuni provvedimenti per allertare gli utenti delle suddette località circa la pericolosità rappresentata dall'amianto illecitamente smaltitovi. Lastre di Eternit frantumate, come quelle ritratte nelle foto che ho scattate oggi pomeriggio, sono ben visibili ad ogni angolo, nonostante un timido tentativo di messa in sicurezza di alcuni cumuli risalente a qualche mese fa. Messa in sicurezza che si è rivelata del tutto insufficiente dato che il vento e le pioggie strapparono i teli plastici che ricoprivaono i cumuli di amianto già a poche settimane di distanza. Neanche a parlare di sorveglianza. Cumuli di rifiuti ingombranti e speciali vengono dati alle fiamme con cadenza quasi giornaliera. La voce che l’amianto faccia male è iniziata a circolare a tal punto che qualche scellerato ha pensato bene di nasconderlo in un pacco di cartone avvolto poi con dello scotch, come nel caso della foto. E chissà quanto ne è stato smaltito in questo modo. Tutto ciò sempre a danno della salute di tutti, anche di chi commette questi tipi di reati.

Casapuzzano: terra mia che te ne vai...

Orta di Atella. Lunedi 20 Luglio. Un rogo di un grosso cumulo di imprecisati rifiuti a due passi dal centro abitato di Casapuzzano.

L'incendio visto da località Depuratori di Succivo.

mercoledì 15 luglio 2009

Camion bruciato con carico di rifiuti nelle campagne di Gricignano


Gricignano di Aversa
. Sono le 15.30 circa di mercoledi 15 Luglio 2009 quando giungo in una località campestre di Gricignano che si trova alla fine della strada cosiddetta "comunale Sarnelli" (la seconda che si imbocca sulla sinistra percorrendo la Strada Provinciale Gricignano-Succivo in direzione Succivo). Lo spettacolo a cui si assiste percorrendo tutta la strada è di quelli da far paura: un pezzo di territorio completamente sottratto ad una qualsiasi forma di controllo, da parte e dello stato e dei cittadini onsesti, dove è possibile sversare e bruciare ogni sorta di rifiuti nella totale tranquillità e con la certezza di non essere redarguiti da nessuno, tantomeno da chi viene pagato per tutelare la salute pubblica dei cittadini. Della strada comunale Sarnelli già in passato ce ne siamo occupati, denunciando con più di un post il totale abbandono dell'area, oramai meta preferita dagli ecocriminali locali. Ora ci tocca registrare l'ennesimo misfatto: un intero camion dato alle fiamme assieme a tutto il carico di rifiuti che esso conteneva. Non vogliamo nemmeno immaginarci quale fosse il contenuto del cassone del mezzo. In questa sede ci limitiamo a denunciare mediaticamente lo stato di abbandono di tutta l'area che, neanche a farlo apposta, dista a poche decine di metri da un altro sito stracolmo di rifiuti tossici, Santa Maria a Piro, che attende di essere bonificato. Intanto si continua a morire e sempre più persone si ammalano di cancro, in particolare sempre più bambini.

sabato 27 giugno 2009

Abbandonati da tutti. Nuovi sversamenti di amianto a Torre Palomba: lo Stato è latitante.

Succivo. Correva l'anno 2009, giorno 27 del mese di Giugno. Di ritorno da Marcianise, diretti a Gricignano, optiamo per le stradine campestri che passano per la piccola chisetta agreste di Santa Veneranda per poi proseguire per le località Torre Palomba e Depuratori del confinante comune di Succivo. La sensazione di avere delle sorprese, ogni qualvolta che faccio un sopralluogo a questo sfortunato pezzo di territorio, non viene mai meno. Ed eccola arrivata, la sorpresa, appena giunti a Torre Palomba: un nuovo sversamento, centinaia di lastre Eternit posate l'una sull'altra, scaricate da non più di una settimana a questa parte. Sempre Torre Palomba, perchè non altre località? Tutta la zona, a partire dall'immediato centro abitato di Marcianise fino ai Depuratori di Succivo, è interessata da sversamenti di rifiuti di derivazione industriale e quant'altro. Ma gli ecocriminali intenti a smaltire in modo illecito l'amianto sembrano avere una predilezione per il sito Torre Palomba, in barba alle tante richieste di controllo fatte dai cittadini. Che fine ha fatto la sicurezza promessa ai cittadini? Chi deve tutelare la salute pubblica? Lo stato è latitante dalle nostre parti, siamo abbandonati da tutti.















































Situazione sempre più grave anche in prossimità dei Depuratori, sempre nel comune di Succivo, località scelta da centinaia di cittadini dei vicini centri abitati per fare jogging. Le foto di sotto testimoniano lo stato di degrado di un posto che non conosce sosta per gli sversamenti illeciti di rifiuti di ogni sorta. Rifiuti puntualmente dati alle fiamme, come dimostrato anche nell'ultima foto.

lunedì 15 giugno 2009

Riserva naturale lago di Falciano del Massico
































Domenica 14 Giugno, Riserva Naturale del lago di Falciano del Massico. Ore 16.00 del pomeriggio circa, ci incamminiamo alla volta del lago di Falciano con la convinzione di arrivare in un angolo di paradiso per poterci immergere finalmente in un angolo di natura e di pulizia e nella tranquillità più assoluta. Ci ritroviamo invece in un posto che mostra decisamente i connotati dell'abbandono, se non del degrado più assoluto: l'incuria è ben visibile ad ogni angolo, cumuli di rifiuti bruciati, copertoni e materiali vari ai cigli del piccolo laghetto sembrano essere parte integrante del paesaggio. Come se non bastasse l'angoscia del triste spettacolo visivo, a farti attorcigliare le budella per l'incazzatura c'è un assordante musica, pardon, rumore che proviene da un'auto con portiere e cofano spalancati parcheggiata nell'area pic nic, vicino a un gruppo di giovani, giovani come me. E' evidente che distrubano, anche a chilometri di distanza. Mi fermo a riflettere un attimo: no, oggi non sono particolarmente idiosincratico verso il genere umano, sono proprio loro che non stanno in sintonia con il mondo e che stanno scassando la mBEEP!! Vicino a loro, sprpapagliati un pò qua un pò là, cinque o sei gruppetti di persone intente a godersi la bella e assolata giornata estiva. Tutto ciò col baccano che sputano, a palla, gli altoparlanti dell'auto dei loro vicini. Il frastuono dell'uNz UnZ satura tutta l'atmosfera del parco e del lago che, nonostante tutto, riescono a trattenere i connotati di quella che taluni chiamano "bellezza". "Strano" mi dico.