di Vincenzo Ammaliato
Si chiamano «coclee». Sono le quattro grosse pompe meccaniche necessarie per sollevare i reflui e depurarli. In pratica rappresentano il cuore dell’impianto sito alla foce dei Regi Lagni. Erano rotte da quattro anni e dieci giorni fa alla presenza di ambientalisti, operatori balneari e politici erano state finalmente riparate e messe in funzione. Da ieri, purtroppo, sono nuovamente ferme, perché è avvenuto un guasto. La notizia ha creato sconcerto fra i residenti del litorale domizio, che attendeva dal nuovo corso del depuratore di Villa Literno speranze per il recupero della qualità del proprio mare, da troppi anni condannato alla non balneabilità. Ma i dirigenti della Hydrogest Campania, la ditta che da tre anni gestisce gli impianti del Ps3, si sono affrettati a gettar acqua sul fuoco e rasserenare tutti, garantendo che al massimo in una settimana le coclee saranno nuovamente riattivate. «Il danno - fa sapere l’ingegner Stefano Di Bari, responsabile tecnico dell’impianto di Villa Literno - è di lieve entità e ha interessato i cuscinetti di stabilizzazione delle pompe». Il guasto sarebbe avvenuto a causa dell’esplosione indotta del muro di contenimento dei reflui creato proprio per istallare le nuove coclee. Si trattava di una vera e propria piccola diga, lunga venti metri, alta quattro e spessa addirittura due metri. Probabilmente, per la demolizione del muro di cemento armato è stata utilizzata troppa dinamite e l’onda d’urto ha provocato la lesione dei cuscinetti, che si è poi trasformata in crepa con l’attività delle coclee. Si tratterebbe quindi di una semplice sostituzione di una piccola parte delle pompe. «Il pezzo danneggiato, peraltro - fanno sapere dalla Hydrogest - e già stato ordinato al fornitore olandese che li produce e dovrebbe arrivare all’impianto di Villa Literno fra domani e dopodomani (martedì e giovedì, per chi legge)». «La ditta specializzata che dovrà eseguire la riparazione - garantisce inoltre l’ingegner Di Bari - è stata già allertata ed eseguirà il lavoro in un solo giorno». Nel frattempo all’impianto della Hydrogest sono state riattivate le vecchie pompe elettriche. Il carico dei fanghi che riescono a sollevare e depurare, però, è risibile. L’impianto, in rpatica è tornato nuovamente a trattare non più del venti–trenta per cento dei reflui che transitano nel canale. La restante parte è scaricata direttamente a mare. Pertanto, il comitato formato lo scorso mese dagli ambientalisti e dai gestori degli stabilimenti balneari del litorale domizio che segue l’attività dei depuratori fa sapere che controllerà «passo passo» le operazioni di ripristino delle coclee. Il terrore del ripetersi di un’estate nefasta come quella del 2009, a seguito degli scarichi non trattati dal depuratore di Cuma, non fa dormire sonni tranquilli a molti sulla costa casertana. I depuratori dei Regi Lagni, quindi, sono mai come in questo periodo, dei «controllati speciali». Pessimista nel veloce recupero delle coclee, invece, è Tammaro Tavoletta, segretario regionale dell’Ugl energia: «Serve a poco cambiare i cuscinetti, in quanto il loro cattivo funzionamento causato dall’onda d’urto dell’esplosione ha danneggiato le intere pompe che adesso dovranno essere nuovamente sostituite. Siamo tornati indietro, quindi, di quattro anni» e a pagarne le conseguenze saranno gli operatori dell’impianto e tutta la gente della zona».
1 commento:
Anche se non sono un tecnico, sono daccordo con l'analisi fatta dal Segretario Generale dell'Ugl energia Tammaro Tavoletta, quindi, cari concittadini in provincia di Caserta e Campani, se non risolvono una volta per tutte la problematica, prevedo anche per questa estate, un esodo di massa dalle nostre spiagge e dai nostri litorali, a similitudine di quanto avvenuto nel 2009, se non peggio!!! Secondo me, più di qualcuno, ha interesse affinchè la problematica non si risolvi. Potete anche immaginare di chi sto parlando...CAPISC A ME'!!!
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