Sant'Arpino. Martedi 2 Febbraio 2010.
Ci siamo avventurati, di pomeriggio, nelle campagne di Sant'Arpino, piccola cittadina della provincia sud di Caserta confinante con alcuni paesi della provincia nord di Napoli, Grumo Nevano e Frattamaggiore e facente parte dell'unione dei comuni cosiddetti "Atellani" per la storia che la lega all'antica città fondata dall'antica tribù degli Osci. La meraviglia di trovare ampi spazi di campagna tra i caseggiati è tutta giustificata, incastrata com'è tra le popolosissime città della provincia di Napoli (a sud) e i grossi e sconnessi agglomerati urbani dell'agro aversano (a nord e ad est). A ben vedere di campagna c'è n'è, ma non possiamo non registrare il suo pessimo stato di salute, dal momento che è stata scelta come sversatoio di ogni sorta di rifiuti, da quelli speciali a quelli di provenienza domestica, nonché eletta ad inceneritore pubblico per ogni sorta di criminale ambientale. La località è da tutti conosciuta col nome di "Ncopp' e' Santi" (in italiano Sopra i Santi). Le foto che vedete di seguito testimoniano parte del disastro a cui abbiamo assistito e non hanno bisogno di ulteriori commenti. Già diverse volte sono state fatte segnalazioni dello scempio da parte del comitato civico di Sant'Arpino "Contramunnezza", sodalizio di liberi cittadini attivatisi per far fronte all'emergenza bonifiche che da anni interessa prioritariamente la regione Campania.
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