martedì 30 dicembre 2008

Iniziata la messa in sicurezza dell'amianto di Torre Palomba


Ci voleva lui, il tenente Colombo, al secolo Bernardo Iovene, per smuovere le acque del pantano burocratico in cui stanno affondando quasi tutte le istituzioni campane. Torre Palomba sembrava un sito abbandonato al suo destino, senza che nessuno prendesse provvedimenti immediati ed urgenti per tamponare un disastro consumatosi sotto gli sguardi attoniti di tutti quei cittadini che invano hanno chiesto, per mesi e mesi, che qualcosa cambiasse. Ovvio che non è successo ancora niente, si tratta di una semplice messa in sicurezza di alcuni dei tanti cumuli di rifiuti pericolosi che si trovano in quel posto, ma per chi quasi ha rinunciato a crederci vuol dire il riaccendersi di una qualche forma di speranza. La speranza maggiore, ovviamente, è quella di veder completate le fasi successive alla "messa in sicurezza": la bonifica vera e propria.
Per la serie: "qualcosina si muove...solo se le dai una forte spinta!". Ed infatti, secondo il mio modesto parere, ciò di cui stiamo parlando non sarebbe mai accaduto se B. Iovene non avesse affrontato l'argomento "Torre Palomba" dapprima nella sua inchiesta televisiva "Terra Bruciata" (per il format "Report" di Raitre) e successivamente nel libro-denuncia sullo stato delle bonifiche in Campania "Campania Infelix".

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