L’inceneritore di Acerra dovrebbe essere attivato ad ore. Con esso e la discarica di Chiaiano la Campania si avvierà verso la fine dell’emergenza rifiuti e ad una nuova alba. O no?
Berlusconi è il teodoforo, il campione a cui è stato conferito l’onore di portare la torcia. E’ lui il vero protagonista, la guida suprema, l’eroe olimpico che ha liberato Napoli e la Campania dai rifiuti. A lui spetta il compito di accendere la grande fiamma, al pari delle Olimpiadi. Solo che non stiamo parlando di sport, anche se l'articolo del Corriere del Mezzoggiorno lascerebbe intendere al lettore esattamente ciò. Il premier, infatti, avrà "l’onore" di ardere il primo sacchetto di spazzatura che varcherà la soglia del forno della prima linea dell’inceneritore di Acerra.
Inizialmente il termodistruttore brucerà 700 tonnellate di rifiuti al giorno; verso il mese di marzo potrà bruciare 2000 tonnellate quotidiane di monnezza schifosa. L’articolo di Angelo Agrippa è solo uno dei tanti encomi che si son sprecati verso la linea dura e pura del governo a favore del massiccio incenerimento dei rifiuti. La verità è che l’argomento è stato affrontato troppo superficialmente, anche a causa di lobby ben radicate nel panorama mediatico ed interessate alla gestione di uno dei più grandi business italiani che frutta annualmente svariati miliardi di euro, grazie agli incentivi statali CIP 6 alle energie rinnovabili "assimilate", in aperta violazione delle direttive dell’Unione Europea. Un fiume di denaro che, invece di essere investito nella creazione di centrali ad energia rinnovabile e pulita, viene speso in una pratica obsoleta e fortemente inquinata come l’incenerimento, e che ci costa circa il 7% della bolletta della luce.
L’inceneritore di Acerra ha una storia lunga e travagliata, fatta di proteste delle popolazioni locali e di vicende giudiziarie che hanno visto coinvolta l’Impregilo nella gestione illecita dello smaltimento dei rifiuti campani. Alla devastazione ambientale della camorra si è aggiunta quella dell’imprenditoria deviata. Un disastro dalle proporzioni incalcolabili. Sono 7 milioni le balle non a norma prodotte dagli impianti CDR. Nessuno però dice che i cosiddetti "impianti CDR" rappresentano in realtà il fiore all’occhiello della Campania, essendo ottimi Impianti di Selezione tedeschi. Oltre alla produzione di ecoballe infatti, sono benissimo in grado di riciclare tramite TMB la frazione secca dei rifiuti e compostare la frazione umida fin da subito (caratteristiche tecniche tuttavia sabotate dalla precedente gestione Impregilo e tuttora inutilizzate. Le ecoballe, a detta dei diretti interessati, dovevano rappresentare un investimento per la società milanese di oltre 1 miliardo di euro (con un aumento di 220 milioni all’anno) e risultano ora inservibili, accatastate per tutta la Regione, principalmente a Taverna del Re. Ma ora esse rappresentano un’ottima giustificazione per costruire ben cinque enormi inceneritori. Nel mondo dell’economia nulla capita per caso.
Acerra doveva in origine bruciare 1.500.000 tons annue; ora sono state ridotte a 750.000 (ma rimangono pur sempre in numero gigantesco) per un costo complessivo di costruzione di 420 milioni di euro. L’impianto è stato più volte giudicato obsoleto, ma il governo ha deciso comunque di continuarne la realizzazione piazzando anche qui, come nelle discariche, l’esercito. Il termodistruttore è stato provato agli inizi di dicembre. La temperatura ha raggiunto i 1200° grazie alla combustione del gas metano. La presenza di un combustibile fossile come il metano è essenziale, in quanto le balle che verranno bruciate non sono a norma, avendo un potere calorifero ben al di sotto dei limiti di legge (13.200 Kj/kg contro i 15.000 Kj/kg) e contenenti tra l’altro rifiuti tossici. In pratica si autorizza a bruciare ciò che non dovrebbe essere assolutamente bruciato, poichè fortemente dannoso per tutta l’area interessata dagli inceneritori, in primis Acerra. Ma in nome dell’emergenza (o presunta tale) la salute delle persone è sacrificabile...
La combustione dell’inceneritore poi, a differenza di quanto affermò diversi mesi fa l’oncologo Umberto Veronesi a Raitre, genera un gran numero di sostanze tossiche se la temperatura non mantiene costantemente gli 850°C. Se il raffreddamento avviene troppo lentamente, si generano le micidiali diossine che si disperdono nell’ambiente circostante, andandosi a posare sui suoli e nelle acque; se invece il calore generato supera la barriera suddetta, si formeranno i nocivi ossidi di azoto e le polveri sottili si affineranno diventando nanopolveri, superando così più agevolmente le mucose che fungono da filtro per i polmoni. Ovviamente vi è tutta una serie di fattori che rende praticamente impossibile il mantenimento di una temperatura costante, fra cui il rendimento energetico che l’impianto deve raggiungere per poter produrre sufficiente energia elettrica (che tuttavia non basterà mai a servire adeguatamente le popolazioni nei dintorni in quanto l’inceneritore stesso ha bisogno di energia per poter bruciare i rifiuti).Altra nota dolente: le acque di scarico dell’impianto acerrano dovrebbero essere trattate in appositi depuratori, ma esse verranno semplicemente riversate nell’ambiente all’interno dei famigerati Regi Lagni, una rete d’irrigazione d’epoca borbonica che attraversa le province napoletana e casertana, colma di ogni sostanza tossico-nociva esistente sulla faccia della Terra.
Il cestino di Acerra sarà molto probabilmente la discarica di Chiaiano. Ogni inceneritore infatti produce sempre un 30% di ceneri non trattabili che vanno conferite in discariche speciali e opportunamente attrezzate. Peccato che, come testimoniano alcuni filmati, la cava non è assolutamente a norma in quanto bastano poche pioggie per poterla allagare. Ciò significa anche che mancano i canali di scolo per il percolato. Il tutto viene per giunta riassorbito dal terreno poroso della cava tufacea.
Nel quartiere di Napoli si respira un’aria tesa. Si è consapevoli dell’apertura imminente dell’invaso di Chiaiano, che dovrebbe avvenire a giorni. I primi camion, a dispetto di quanto affermato da Bertolaso, dovrebbero provenire proprio dall’inceneritore di Acerra, come autorizzato da decreto rifiuti del 23 Maggio 2008, in cui si dà l’ok per il conferimento nelle discariche campane di ceneri e fanghi industriali tossici. Come andrà a finire?
tratto da Agorà Vox
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