Marcianise. La situazione dello smaltimento illegale di rifiuti tossici nelle campagne di Marcianise è più drammatica di quella che una persona pessimista potrebbe immaginare. La si deve vivere, con i propri occhi e con il proprio cuore per poterla capire. E con lo stomaco, perchè se si è facile al vomito in certi posti non ci puoi mettere piede. Sotto ogni pilone che serve a sorreggere le enormi travi di cemento del tratto marcianisano dell'alta velocità c'è un cumulo di scorie tossiche, scarti di industrie di ogni genere, mareriali di risulta di ogni attività lavorativa umana. Diversi per grandezza e per tipi di sostanze. Ce n'è di tutti i tipi. Basta camminare e seguire il tracciato dell'alta veocità per scorgerne sempre di nuovi. Uno scenario che fa rabbrividire. Poco più in là scorgo, in controluce, i lineamenti di quella che sembra essere una montagna. E lo è infatti. Una montagna di monnezza. Uno dei tanti siti di trasferenza provvisori che molti comuni campani hanno allestito per far fronte alle varie ondate di emergenza. Attorno ad esso solo un malconcio recinto di rete metallica con un cancello lasciato aperto. Nessuna sorveglianza da parte di chicchesia. Ma quello che lascia basiti, fra tutte, è la totale assenza di una qualsivoglia, anche elementare, messa in sicurezza del sito: non un impianto antincendio (in passato il sito è stato già oggetto di incendio) nè, tanto per citarne alcune, la presenza di canaline laterali per la racolta del percolato, che prende dritto la strada dei campi circostanti. Campi, come potete vedere dalla prima foto, regolarmente coltivati.
"Qui si fa l'Italia e si muore" ...il parlamento europeo ci salvi dalla catastrofe!
mercoledì 3 dicembre 2008
Rifiuti tossici a Marcianise, un disastro ambientale senza precedenti e...senza fine
Marcianise. La situazione dello smaltimento illegale di rifiuti tossici nelle campagne di Marcianise è più drammatica di quella che una persona pessimista potrebbe immaginare. La si deve vivere, con i propri occhi e con il proprio cuore per poterla capire. E con lo stomaco, perchè se si è facile al vomito in certi posti non ci puoi mettere piede. Sotto ogni pilone che serve a sorreggere le enormi travi di cemento del tratto marcianisano dell'alta velocità c'è un cumulo di scorie tossiche, scarti di industrie di ogni genere, mareriali di risulta di ogni attività lavorativa umana. Diversi per grandezza e per tipi di sostanze. Ce n'è di tutti i tipi. Basta camminare e seguire il tracciato dell'alta veocità per scorgerne sempre di nuovi. Uno scenario che fa rabbrividire. Poco più in là scorgo, in controluce, i lineamenti di quella che sembra essere una montagna. E lo è infatti. Una montagna di monnezza. Uno dei tanti siti di trasferenza provvisori che molti comuni campani hanno allestito per far fronte alle varie ondate di emergenza. Attorno ad esso solo un malconcio recinto di rete metallica con un cancello lasciato aperto. Nessuna sorveglianza da parte di chicchesia. Ma quello che lascia basiti, fra tutte, è la totale assenza di una qualsivoglia, anche elementare, messa in sicurezza del sito: non un impianto antincendio (in passato il sito è stato già oggetto di incendio) nè, tanto per citarne alcune, la presenza di canaline laterali per la racolta del percolato, che prende dritto la strada dei campi circostanti. Campi, come potete vedere dalla prima foto, regolarmente coltivati.
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